La
Settimana Santa, dalla Domenica delle Palme al Sabato Santo, è
il periodo in cui il Cristianesimo celebra gli eventi di fede
correlati agli ultimi giorni di vita di Gesù, che comprende in
particolare la sua Passione, Morte e Resurrezione.
Nella tradizione popolare della nostra
regione numerose sono le rappresentazioni della Settimana Santa,
spesso suggestive e famose, come la Sacra Rappresentazione del
Mercoledì Santo di Gessopalena e le processioni del Venerdì Santo
di Lanciano e Chieti.
Già le processioni !!! Nelle
settimane scorse, i più attenti, hanno assistito a processioni di
thaumetopoea pityocampa,
conosciuta comunemente come
processionaria, che con il sacro non ha
nulla a che fare se non come meraviglia della natura.
Si tratta di un insetto
dell'ordine dei lepidotteri
appartenente alla famiglia Notodontidae.
Esso deve il suo nome alla caratteristica abitudine di muoversi sul
terreno in fila, formando una sorta di "processione". E'
uno degli insetti più distruttivi per le foreste, capace di privare
di ogni foglia vasti tratti di pinete durante il proprio ciclo
vitale.
La processionaria è
attiva solo durante i periodi freddi dell'anno, dal momento che
trascorre i caldi mesi estivi come bozzolo
seppellito sotto terra.
Le falene
iniziano a emergere dal suolo nel mese di agosto;
trascorso qualche giorno iniziano la ricerca di piante adatte per
deporre le uova.
Ogni femmina produce un "ammasso" di uova
che viene fissato ad un ago dell'albero ospitante. L'ammasso può
contenere fino a 300 uova, dalle quali dopo
almeno 4 settimane nascono le tipiche larve
. Le uova sono completamente ricoperte da scaglie provenienti
dall'addome della femmina.
Nonostante la modesta
dimensione, le larve sono dotate di forti
mandibole in grado di fagocitare i duri aghi già subito dopo
la nascita.
In poco tempo, spogliato
completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo
nutrimento.
I bruchi vivon
o in
gruppo e sono nomadi, spostandosi di ramo in ramo costruendo nuovi
nidi provvisori, ma verso
ottobre formano un nido sericeo,
ovvero simile alla seta, dove affronteranno l'inverno
.L'attività riprende in primavera
e le processionarie, in genere, verso la fine di maggio,
ma quest'anno sono in anticipo, si dirigono in un luogo adatto
per tessere il bozzolo e
lì si interrano ad una profondità variabile di circa 15 cm. Lo
stato di crisalide ha durata di circa un mese, ma può prolungarsi
anche per uno o più anni.
L’insetto, raggiunta la maturità
e avvenuta la metamorfosi,
durante il mese di luglio
esce dal bozzolo. L’adulto è una falena
con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con delle striature marroni;
la femmina è solitamente di dimensioni lievemente maggiori del
maschio, la loro vita è molto breve: non più di 2 giorni.
Le femmine sono le prime
a recarsi sugli alberi ad alto fusto, dove vengono in seguito
fecondate dal maschio. Il
lepidottero vola alla ricerca della pianta più adatta per la
deposizione delle uova e il ciclo ricomincia.
La
processionaria, oltre a defogliare piante intere, può costituire un
pericolo maggiore per l'uomo e gli altri animali. I peli urticanti
dell'insetto allo stato larvale sono velenosi, e in alcuni casi,
fortunatamente limitati, possono provocare una grave reazione
allergica.
I
peli urticanti della processionaria si separano facilmente dalla
larva che li porta sul dorso, nel corso di un contatto o più
semplicemente sotto l'azione del vento. Data la particolare
struttura, terminano infatti con minuscoli ganci, questi peli si
attaccano facilmente ai tessuti, pelle e mucose, provocando una
reazione urticante data dal rilascio di istamina, sostanza rilasciata
anche in reazioni allergiche. Chi avesse ripetuti contatti con la
processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo
contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con
pericolo mortale (orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola,
difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza).
L'Amministrazione
Comunale nulla ha fatto e nulla sta facendo per evitare la
proliferazione della processionaria, per la salvaguardia della salute
degli alberi e dei cittadini. E' bene ricordare che pubblicammo il 16
maggio 2015 un post per l'allarme processionaria dal titolo: La cura
del verde pubblico e non solo.
In paese i pini del verde pubblico
infestati da questi lepidotteri sono tanti e testimoniati dalle foto fatte al paese Vecchio, alla pineta della Morgia ed a quella di Monte Calvario.
Ma siamo convinti che i nostri
amministratori, primo o poi qualche soluzione radicale
l'apporteranno... i lecci in piazza Roma docet !!!


