Qualche
giorno fa ho letto sul quotidiano “Il Centro” l'articolo di
Matteo Del Nobile dal titolo: Così Finamore scoprì la vera lingua
abruzzese.
Gennaro
Finamore, nacque a Gessopalena nel 1836, fu medico, umanista,
studioso di tradizioni popolari e di linguistica; morì a Lanciano
nel 1923, come il necrologio del Corriere Abruzzese
riportava:
Finamore Gennaro
Il più grande folklorista e dialettologo abruzzese si è spento. Lanciano, sua città di elezione, che devotamente lo amava, gli ha reso l'ultima testimonianza d'amore, tributandogli onori funebri solenni, e tutto il popolo abruzzese si è inchinato riverente e grato dinanzi alla memoria fulgida di lui. Nella regione, Gennaro Finamore, nella veneranda età in cui era giunto, si era elevato all'altezza olimpica di un Nume glorificatore dello spirito e della saggezza tradizionali dell'antica razza di Abruzzo. E quanti – cultori di folklore e del dialetto regionali, letterati, filologi e scrittori di storia patria – passavano per la vetusta e gentile capitale de' Frentani, non potevano esimersi dal rendere una visita di omaggio all'illustre vegliardo e augurandogli gli anni di Matusalemme, poiché il volgere del tempo sembrava non fiaccasse la fibra robusta ed il chiaro intelletto del Maestro. Tempra forte e nobile di scienziato, di letterato e di educatore, schiva di mondani svaghi e clamori e di esibizionismi accademici, dopo che per limite di età aveva lasciato la saggia ventennale direzione del Liceo-Ginnasio di Lanciano, si ritirava nel raccolto silenzio della vita intima, in un quartino modesto ma donde il suo spirito di esteta e di folklorista letterato – avido di georgiche contemplazioni, - poteva spaziare e ispirarsi dinanzi allo scenario pittoresco di un paesaggio inquadrato fra il mare e la Maiella, da cui «scendono in perenni fiumi all'Adriatico la poesia delle leggende e l'acqua delle nevi». E in raccoglimento sereno egli viveva, umile e puro, fino ai giorni estremi, fra le ricordanze nostalgiche delle appassionate ricerche folkloristiche, svolte con pazienza certosina e storico, studioso del folklore, dialettologo, direttore di liceo (1-8-1923).
Dalla sua dipartita, tanti furono i
riconoscimenti che città e paesi del centro-sud, vollero dargli con
intitolazioni di strade, piazze, scuole, teatri ed altro ancora, e
quello del paese natio non poteva mancare . Sicuramente Gessopalena
può vantare il primato, la prima intitolazione risale al 1946, ma
non fu dato da un ente pubblico, bensì da una misteriosa
associazione, la Loggia Massonica di Gessopalena, come si evince dal
documento seguente:
