sabato 3 marzo 2018

LA STANGATA



Tra la fine del 2017 e l'inizio di questo nuovo anno, i proprietari di terreni a Gessopalena hanno ricevuto, da parte dell'Ufficio Tributi, solleciti di pagamento I.M.U. per le aree edificabili in base a valori definiti con Deliberazione del Consiglio comunale n° 15 del 28 maggio 2005, secondo una valutazione fatta dal Responsabile dell'Ufficio Tecnico. Quanto sopra con invito ad effettuare il pagamento nel termine di giorni 60 dal ricevimento dell'avviso, in base ai seguenti valori:


I suddetti valori sono riferiti all'anno 2005 in poi con la vigenza del nuovo Piano Regolatore Generale ( P.R.G.), approvato con Deliberazione Consiliare n°5 del 6 febbraio 2005.

Detto P.R.G. comprende un macroscopico ampliamento dei terreni edificabili, circa 36 ettari, in aggiunta a sei ettari urbanizzati sull'intero territorio comunale. Una previsione incomprensibile ove si tenga conto dello spopolamento del Comune già negli anni '60 e '70, della contrazione delle nascite, nonché della quasi inutilizzazione dello Strumento urbanistico generale per nuove costruzioni.

Per quali ragioni l'amministrazione ha adottato le suddette Deliberazioni consiliari, per megalomania, per pressappochismo, per incompetenza, ovvero per reintrodurre surrettiziamente l'I.C.I. (siamo nel 2005) a macchia di leopardo sui terreni agricoli gessani esenti da tale tributo perché erano e sono terreni agricoli di un Comune montano?

Comunque, in primo luogo, occorre osservare che il comune di Gessopalena con l'approvazione del P.R.G. aveva l'obbligo di comunicare ai proprietari dei terreni agricoli l'attribuzione della natura di aree fabbricabili, a mezzo di servizio postale con modalità idonee a garantire l'effettiva conoscenza da parte dei contribuenti, ai sensi dell'Art. 31, comma 20, della Legge 27 dicembre 2002, n° 289.

Non risulta che il Comune abbia assicurato tale adempimento !

Di qui la sorpresa e la non comprensione della maggior parte dei contribuenti nel ricevere l'avviso a versare l'I.M.U. aree edificabili per l'anno 2012.

Inoltre, per quanto concerne la Determinazione dei valori venali delle aree edificabili, gli stessi risultano completamente abnormi negli importi e del tutto carenti di coefficienti di riduzione per le limitazioni alla edificabilità di ciascun terreno. Infatti i principi stabiliti dalla Cassazione civile a sezioni unite (Sentenza n° 25506/2006), ribaditi dalla Corte Costituzionale (Ordinanza n°41/2008) stabiliscono che ai fini I.C.I. (ora I.M.U.) “Il criterio del valore venale non comporta affatto una valutazione fissa ed astratta del bene, ma consente di attribuire al terreno (già qualificato come edificabile dallo Strumento urbanistico generale) il suo valore di mercato, adeguando la valutazione alle specifiche condizioni di fatto del bene e, quindi, anche alle più o meno rilevanti probabilità di rendere attuali le potenzialità edificatorie dell'area

A tal proposito i Consiglieri di minoranza si astennero in occasione della votazione della Deliberazione consiliare n°15 del 28 maggio 2005 ritenendo “ utile ascoltare i pareri dei cittadini e poi eventualmente presentare, se del caso, delle interrogazioni”. Nel merito, però, non si hanno notizie di un loro interessamento, magari attraverso interrogazioni, ovvero proposte di modifiche dell'atto consiliare.

Sta di fatto che il P.R.G. del 2005, nonché i valori venali deliberati nello stesso anno sono rimasti inapplicati dal Comune, per essere poi riesumati con gli avvisi, ricevuti di recente dai contribuenti, relativi all'I.M.U. aree edificabili dell'anno 2012.

Non è fuori luogo evidenziare in proposito, a titolo di aneddoto, che qualche Consigliere comunale di maggioranza presente e favorevole alle Deliberazioni consiliari del 2005, avendo ricevuto un avviso riguardante componenti della propria famiglia, si è lamentato pubblicamente per la richiesta e l'esosità della stessa, concernente l'I.M.U. aree edificabili (per dimenticanza del proprio operato come Amministratore comunale ovvero perché poco attento al momento della manifestazione del proprio voto favorevole ?).

L'attuale amministrazione non è immune da responsabilità in proposito se è vero, come è vero, che dal proprio insediamento non si è accorto della problematica delle aree edificabili fino a quando una massa di contribuenti si è presentata presso gli uffici comunali per chiedere spiegazioni in merito alla richiesta di pagamento. Bene ha fatto, però, questa amministrazione ad intervenire con un provvedimento di Giunta comunale per bloccare una miriade di procedure attivate a ridosso dell'ultimo capodanno che avrebbero comportato gravissimi disagi per i contribuenti ma ancora più gravi danni per il Comune in caso di instaurazione di contenziosi tributari che avrebbero visto soccombente la Pubblica Amministrazione per le ragioni sopra esposte.

Aggiornamento valori venali dell'I.M.U. sui terreni edificabili:


Meglio sarebbe stato far emergere il problema molto prima al fine di coinvolgere i Consiglio comunale nonché i cittadini interessati al fine di addivenire ad una modifica ragionata del P.R.G., riducendo allo stretto necessario la previsione di aree edificabili in relazione alle effettive e concrete esigenze pubbliche e private, prevedendo altresì il recupero dell'edificato urbano ove si consideri che ogni giorno di più si registrano edifici inabitati ovvero cadenti. Nel merito è sufficiente fare una bella passeggiata lungo le strade del centro storico.

Per quanto concerne le aree edificabili non si può non sottolineare come in certi casi l'attuale P.R.G. prevede aree B3, zona rurale di completamento, anche di 6.000 mq che non saranno mai urbanizzate e che per il loro valore venale, sia pure ridimensionato a 15,00 € a mq, comporta un esborso di I.M.U. annuale di ben 684,00 € per una valutazione assoluta di 90.000 €, pari a 150.000 € ad ettaro. Non si può negare che nel caso specifico si tratta di una enormità, in relazione alla effettiva potenzialità edificatoria dell'area dovuta alla incomprensibile previsione di un completamento che non avverrà mai.

Ora, più che mai, è necessario un coinvolgimento del Consiglio comunale e della cittadinanza al fine risolvere la problematica in atto, prima della scadenza del mandato dell'attuale amministrazione.