sabato 31 agosto 2019

RACCOLTA RIFIUTI: PASSATO, PRESENTE ED ATTESA PER IL FUTURO

A Gessopalena la raccolta dei rifiuti inizialmente era fatta direttamente dal Comune. Fu costruita, dall'amministrazione Cavaliere, una discarica costata diversi milioni di lire in contrada Sant'Agata e mai entrata in funzione.  
Nel maggio 2008 , la Comunità Montana Aventino-Medio Sangro, presieduta da A. Innaurato, quale capofila dei Comuni del comprensorio ( Casoli, Civitella Masser Raimondo, Colledimacine, Gessopalena, Lama dei Peligni, Lettopalena, Montenerodomo, Palena, Pennadomo, Roccascalegna, Taranta Peligna e Torricella Peligna ), partecipò per la raccolta dei rifiuti sovracomunale, nell’ambito del Piano Regionale triennale di tutela e risanamento ambientale, al bando Provinciale per la realizzazione di sistemi integrati di raccolta differenziata secco/umido e porta a porta.
L’Ente fu ammesso a finanziamento per complessivi 303.169,00 € col seguente riparto degli oneri:
  • 168.985,84 € a carico dei fondi del Piano regionale di tutela e risanamento ambientale;
  • 134.183,16 € a carico degli Enti partecipanti (94.183,16 € complessivamente a carico dei Comuni* e 40.000 € a carico del Consorzio Smaltimento Rifiuti R.S.U.).
    * Il comune di Gessopalena partecipò con la quota di 9.614,11 €.
L’iniziativa si concretizzò solo nell’anno 2011 con la fornitura da parte della Provincia, che provvedette direttamente all’acquisto dei materiali e mezzi previsti nel finanziamento e di seguito riportati: 4 automezzi porter a vasca per la raccolta dei rifiuti; 1 minicompattatore; 4.000 mastelli da 25 litri per organico; 6.000 cestelli aerati; 6.000 mastelli da 40 litri per rifiuti secchi; 300 bidoni carrellati da 120-240 litri in diversi colori; 1.056.000 complessivamente tra sacchetti bio e shopper-bio. Il materiale, ripartito in base alle quote di cofinanziamento, fu consegnato ai Comuni per integrare le attrezzature necessarie per il servizio di raccolta differenziata la cui partenza negli stessi avvenne in maniera diversificata. Infatti dalla data di richiesta del finanziamento a quella della sua concretizzazione era cambiato lo scenario di intervento: i Comuni, al fine di ottemperare alla stringente normativa in materia, si organizzarono con Eco.Lan S.p.a., ex Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti, per l’espletamento di una gara pubblica per l’individuazione di un unico gestore del servizio di raccolta differenziata, come Sapi Ecologica prima, poi con Rieco S.p.a..
Tutte le attrezzature ed i mezzi di trasporto, che furono consegnati dalla Provincia nel giugno 2011, sono di proprietà della Comunità Montana con l'accollo dei costi della loro messa in strada, assicurazioni e tasse di circolazione. Tali mezzi ed attrezzature che fine hanno fatto?
Le comunità montane ufficialmente non esistono più, sono in liquidazione coatta da 7-8 anni; si alternano solo i Commissari liquidatori, ma nulla di più. 

Porter Piaggio della Comunità montana



A proposito dei mezzi di trasporto per la raccolta dei rifiuti c'è anche il compattatore comunale che ha creato non pochi problemi all'Amministrazione locale. La storia, iniziata vari lustri or sono, per rivalse economiche da parte del titolare di una officina meccanica di Casoli, per lavori di manutenzione effettuati e non pagati. Lettere di avvocati, azioni legali, pronunce del T.a.r. fino all'intervento di un Commissario “ad acta”, nominato dalla Prefettura di Chieti il 26 giugno 2019, affinché il comune pagasse il dovuto.


A seguito di ciò, l'attuale opposizione consiliare ha presentato al sindaco M. Zulli una interrogazione a risposta scritta, chiedendo: come il Comune intende adempiere al pagamento; con quali fondi lo farà; chi sono i responsabili del mancato pagamento; se l'Amministrazione intende segnalare il fatto alla Corte dei Conti; ecc. ecc..


Sarebbe opportuno, nel caso in cui il Sindaco avesse provveduto alla risposta, che venisse pubblicata in modo che tutti i cittadini gessani potranno avere una idea chiara sull'argomento.


Compattatrice comunale

Colgo l'occasione, dal momento che siamo in argomento, di informarvi sulle novità riguardanti la Tassa Rifiuti (Tari).
La Tari deve o dovrebbe coprire integralmente le spese sostenute dai Comuni per fornire il servizio di igiene urbana (raccolta e smaltimento dei rifiuti, pulizia e lavaggio delle strade), senza gravare sulla fiscalità generale. Mancando degli indicatori per calcolare il “prezzo giusto” del sevizio, il rischio è che sul conto finale presentato alle famiglie ed imprese vengano caricati anche i costi inefficienti.
Non è raro che nei Comuni, dove la raccolta dei rifiuti non funziona, i contribuenti debbano pagare una Tari elevata, perché pagano l'inefficienza del servizio. Negli anni le utenze non domestiche di imprese, esercizi commerciali, aree di civile abitazioni con il “metodo semplificato”, anziché con il “metodo normalizzato” di determinazione delle tariffe e soprattutto le relative deroghe, hanno dato luogo ad enormi difformità nell'importo della Tari con aumenti del costo anche del 50%.
Per questo motivo è importante stabilire dei parametri che calcolino il prezzo giusto della tariffa ed indicare sulla bolletta tutte le voci di costo. In questo modo gli utenti sanno per cosa pagano e quanto pagano. A questo proposito l'A.R.E.R.A., l'Autorità di Regolamentazione per l'Energia, Reti e l'Ambiente, ha redatto due documenti con le indicazioni per la riforma della Tari, posti in consultazione per operatori, aziende ed enti locali. Ci sarà tempo fino al 16 settembre 2019 per inviare proposte e pareri, soprattutto di carattere tecnico.
L'obiettivo della riforma è quello di mettere ordine al caos delle tariffe e rendere le bollette trasparenti.
Con la nuova Tari si vuole delineare una nuova struttura delle tariffe, indicando il costo dei diversi servizi di igiene urbana, individuati in quattro settori principali: spazzamento e lavaggio strade, raccolta e trasporto rifiuti, riscossione e rapporto con gli utenti, trattamento, recupero e smaltimento. In merito a questi servizi saranno indicati quattro schemi tariffari, tra cui gli enti locali potranno scegliere quali applicare.
L'Obiettivo finale è quello di presentare agli utenti una bolletta che sia il più possibile trasparente e coerente con le spese effettive sostenute per il servizio. I gestori dovranno comunicare, in modo chiaro agli utenti, anche tutte le variazioni importanti di spese e servizi.
Nelle bollette dovranno essere indicati, insieme ai criteri di calcolo delle tariffe e delle modalità di pagamento, la rateizzazione almeno semestrale ed anche le informazioni sulle modalità di erogazione del servizio, gli obiettivi di tutela dell'ambiente ed i loro risultati, infine i recapiti a cui rivolgersi per sporgere eventuali reclami.
L'altro importante cambiamento riguarda l'evasione della Tari. Finora la tassa sui rifiuti non riscossa dai Comuni veniva scaricata sugli utenti. Con la riforma questo passaggio potrà avvenire solo dopo che il gestore del servizio o il Comune avrà tentato senza successo in tutti i modi, amministrativi e giudiziali, per il recupero della tassa evasa.
Se l'iter della riforma procederà regolarmente, la nuova Tari dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2020.

T.B.

giovedì 1 agosto 2019

UNA LUNGA STORIA SENZA FINE



Da decenni ed in diverse occasioni, come il 4 novembre di ogni anno, nel 150° dell'Unità d'Italia, nei Consigli Comunali, su questo Blog, ho posto l'attenzione da riservare alla lapide della torre civica, posata negli anni trenta, che ricorda i gessani morti nella Quarta guerra di indipendenza, o Prima Guerra Mondiale. L'elenco è incompleto, se ne contano 59, ma in effetti furono sessantasei; i nomi dei mancanti sono ricordati sulle lapidi apposte: una sul muro esterno del cimitero, alla sinistra dell'ingresso, e l'altra nella ex scuola di Pincianesi.
Per la manutenzione della lapide nulla è stato fatto e chissà se mai si farà,. E' fratturata in diversi punti e prossima a cadere a terra.
Una lastra di freddo marmo piena di erbacce, con i nomi dei caduti ormai illeggibili e, fra questi, c'è anche quello di Pietro Sambuco, decorato con la Medaglia d'Argento al V.M., con la seguente motivazione: 

Offertosi volontariamente per una ardita ricognizione, rimaneva gravemente ferito, vicino alle posizioni avversarie. Mentre, non curante della sua ferita, sotto nutrito fuoco nemico, incitava i compagni a raggiungerlo, veniva colpito a morte”.

Il Gruppo Alpini “Pietro Sambuco”, come il gagliardetto dell'epoca testimonia ed usato anche oggi, è stato attivo dal 1965, dopo qualche lustro ci fu l'oblio, ma nel 1989, il prof. De Gregorio Tonino formò nuovamente il Gruppo , che purtroppo, durò solo un anno. Nel 2018, per iniziativa del prof. Caniglia Giustino, il Gruppo Alpini “Pietro Sambuco” si è riformato ed ha organizzato in paese un raduno di zona delle Penne Nere, tenutosi il 27 e 28 luglio 2019.




Tricolori in ogni dove, alzabandiera in piazza, inaugurazione del cippo in piazza Garibaldi, sfilate di alpini e banda musicale, colazione in piazza M. Turchi, pranzo in piazza antistante il teatro comunale, esibizione di cori, deposizione di corone a Sant'Agata, al monumento dei caduti di tutte le guerre ed alla lapide dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Speravo tanto che questa fosse l'occasione giusta per il restauro conservativo della lapide, ma non è stato così purtroppo.

Il 3 novembre 2018, il Gruppo alpini di Gessopalena, di fresca costituzione, dopo la Santa Messa, alle ore 19:00, tenne la celebrazione del centenario della fine della Grande Guerra, in contemporanea in tutta la Nazione, come da disposizione del Presidente nazionale A.N.A., con la deposizione di una corona ai Caduti.
Peccato che non andò così. Il sindaco, Andrea Lannutti, non solo fagocitò e fece propria la manifestazione, anticipando quella del 4 novembre, e l'autonomia organizzativa del Gruppo alpini di Gessopalena fu relegata a semplice contorno. Lannutti chiuse l'intervento dicendo: “Il Gruppo Alpini di Gessopalena si occuperà della manutenzione e restauro della lapide dei caduti della Grande Guerra” !!!
A questo punto bisogna sapere chi dovrà intervenire per la soluzione di questo annoso ed increscioso problema. E' l'Amministrazione comunale ?... Io penso proprio di si ! E' il Gruppo alpini di Gessopalena ?... Dubito che abbia le possibilità economiche !

Nel 150° dell'Unità d'Italia, il 17 marzo 2011, noi dell'opposizione consiliare di Terra Gypsi organizzammo una manifestazione sotto la torre civica per denunciare alla cittadinanza le condizioni di completo abbandono della lapide a ricordo dei caduti della I^ Guerra Mondiale.
Da alcuni benefattori raccogliemmo 150,00 €, che vennero versati sul conto del Comune come partecipazione ai lavori necessari per il recupero della lapide.
Il 31 maggio ricevemmo una comunicazione dal sindaco Innaurato Antonio con la quale ci chiedeva di utilizzare in altro modo l'esigua cifra, poiché insufficienti a soddisfare la nostra causa. Rifiutammo la sua proposta e ribadimmo la nostra volontà. Il primo cittadino, nel comunicato in appresso allegato, ci informava che la G.C. nella seduta del 23/12/2010, con verbale n°59, aveva deliberato l'approvazione di un progetto esecutivo di rivitalizzazione e di riqualificazione del centro storico per 120.000 € già finanziato. Tra le opere previste , anche la restaurazione della lapide, con l'eventualità di traslarla presso il monumento ai caduti di tutte le guerre.
Nonostante questo impegno, Innaurato non ha fatto nulla, Lannutti altrettanto, anzi, si aspettava che lo facesse Caniglia Giustino con il gruppo alpini. Nel frattempo c'è Zulli Mario, nuovo sindaco, al quale chiedo se nel progetto di “rivitalizzazione e di riqualificazione del centro storico per 120.000 €” di cui parlava Innaurato Antonio è prevista la degna sistemazione della lapide in questione.