lunedì 14 dicembre 2020

CI RISIAMO...ECCO LA PATRIMONIALE

 

In Italia la prima imposta patrimoniale della storia risale al 1992: fu istituita dal Governo Amato, con il D.L. 11 luglio 1992 denominato “Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica”. La patrimoniale ordinò un prelievo forzoso pari al 6 per mille, calcolato sull’ammontare dei depositi bancari e postali al 9 luglio dello stesso anno.

La modifica alla legge di Bilancio statale 2020 propone di inserire, per l'emergenza Covid, l’imposta progressiva sui patrimoni: denaro, case, azioni, obbligazioni e terreni. La base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500.000 €, derivante dalla somma delle proprietà mobiliari ed immobiliari possedute e detenute sia in Italia che all’estero.

Alcuni miei conoscenti gessani e, non solo, favorevoli alla proposta governativa, asseriscono che il prelievo riguarderà esclusivamente i ricchissimi, poiché 500.000 € è una cifra esorbitante. Può anche essere, ma dobbiamo metterci d'accordo intanto se è ragionevole pagare ulteriormente su patrimoni sui quali le tasse già si pagano, ed anche abbondantemente, e sul significato di ricco !

Non sono rari e definibili “ricchissimi” i gessani proprietari di abitazione di residenza, magari possessori anche di seconda casa, con risparmi in banca o all'ufficio postale per far fronte ad emergenze che la vita può riservare ed, in ultimo, essere proprietari di terreni, magari edificabili.

Già...i siti edificabili !!!

Avete dimenticato il P.R.G. (Piano Regolatore Generale) deliberato dal Consiglio Comunale di Gessopalena il 28 maggio 2005 ? A dire il vero era stato dimenticato anche dall'amministrazione Innaurato, tanto che l'imposizione economica ai proprietari non era stata attuata; danno erariale ?

Dopo 12 anni, tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018, l'Amministrazione Lannutti , provvede ad inviare ai proprietari i solleciti di pagamento I.M.U. dal 2012 al 2017, per gli anni precedenti è intervenuta la prescrizione quinquennale, per le aree edificabili in base a valori definiti dalla suddetta delibera, secondo una valutazione fatta dall'allora Responsabile dell'Ufficio Tecnico. Quanto sopra con invito ad effettuare il pagamento nel termine di giorni 60 dal ricevimento dell'avviso, in base ai seguenti valori:


Detto P.R.G. comprende un macroscopico ampliamento dei terreni edificabili, circa 36 ettari, in aggiunta a sei ettari urbanizzati sull'intero territorio comunale. Una previsione incomprensibile ove si tenga conto dello spopolamento del Comune già negli anni '60 e '70, della contrazione delle nascite, nonché della quasi inutilizzazione dello strumento urbanistico generale per nuove costruzioni.

Per quali ragioni l'amministrazione ha adottato le suddette Deliberazioni consiliari, per megalomania, per pressappochismo, per incompetenza, ovvero per reintrodurre surrettiziamente l'I.C.I. (siamo nel 2005) a macchia di leopardo sui terreni agricoli gessani esenti da tale tributo, perché erano e sono terreni agricoli di un Comune montano?

Comunque, in primo luogo, occorre osservare che il comune di Gessopalena con l'approvazione del P.R.G. aveva l'obbligo di comunicare ai proprietari dei terreni agricoli l'attribuzione della natura di aree fabbricabili, a mezzo di servizio postale con modalità idonee a garantire l'effettiva conoscenza da parte dei contribuenti, ai sensi dell'Art. 31, comma 20, della Legge 27 dicembre 2002, n° 289.

Non risulta che il Comune abbia assicurato tale adempimento !

Di qui la sorpresa e la non comprensione della maggior parte dei contribuenti nel ricevere l'avviso a versare l'I.M.U. sulle aree edificabili dall'anno 2012 e seguenti.

Bene ha fatto, però, l'amministrazione Lannutti ad intervenire riducendo i valori con un provvedimento di Giunta comunale per bloccare una miriade di procedure che avrebbero comportato gravissimi disagi per i contribuenti, ma ancora più gravi danni per il Comune in caso di instaurazione di contenziosi tributari.

Meglio sarebbe stato far emergere il problema molto prima, al fine di coinvolgere il Consiglio comunale, nonché i cittadini interessati, al fine di addivenire ad una modifica ragionata del P.R.G., riducendo allo stretto necessario la previsione di aree edificabili in relazione alle effettive e concrete esigenze pubbliche e private, prevedendo altresì il recupero dell'edificato urbano, ove si consideri che ogni giorno di più si registrano edifici inabitati ovvero cadenti. Nel merito è sufficiente fare una bella passeggiata lungo le strade del centro storico.

Per quanto concerne le aree edificabili, non si può non sottolineare come in certi casi l'attuale P.R.G. prevede aree B3, zona rurale di completamento, anche di 6.000 mq che non saranno mai urbanizzate e che per il loro valore venale, sia pure ridimensionato a 15,00 € a mq, comporta un esborso di I.M.U. annuale di ben 684,00 € per una valutazione assoluta di 90.000 €, pari a 150.000 € ad ettaro il cui valore è quanto un appartamento. Non si può negare che nel caso specifico si tratta di una enormità, in relazione alla effettiva potenzialità edificatoria dell'area dovuta alla incomprensibile previsione di un completamento che non avverrà mai.

L' opposizione consiliare della Lista civica “Terra Gypsi”, il 25 maggio 2018, ha inoltrato una proposta di delibera consiliare dal titolo: modifica del P.R.G. del comune di Gessopalena. L'iniziativa ha trovato l'accordo unanime sulla necessità della modifica dello strumento urbanistico con la nomina di una commissione da me presieduta.

La commissione per la modifica del P.R.G. ha predisposto un modulo, pubblicato all'Albo Pretorio.


Decine e decine di proprietari compilarono il modulo predisposto e la stragrande maggioranza scelse di modificare il P.R.G. e rinunciare all'edificabilità sui loro terreni...ma da parte del Comune nessuna risposta !!! Cosa aspettiamo ancora ???

Vi consiglio di sommare i valori degli appartamenti, dei risparmi depositati e dei terreni edificabili...e scoprirete di essere RICCHISSIMI !!!


LA PATRIMONIALE... : E' LA SOMMA CHE FA IL TOTALE (Totò docet) !!!

T.B.


mercoledì 25 novembre 2020

CASOLI.ORG MI RICORDA UN VECCHIO COMUNICATO STAMPA DEL 23 MARZO 2012 DI GRANDE ATTUALITA'

 Il Comune di Gessopalena e l'energia elettrica da fonti rinnovabili

Il Gruppo Consiliare Minoranza Gessopalena: "Noi avremmo realizzato la centrale sul fiume Aventino muovendoci in tempo, rispettando le leggi e lasciandola soprattutto pubblica, cioè fatta direttamente dal Comune"

Link correlati | Comunicati Wwf | Il Gruppo su FB "Amici dell'Aventino" | Web-Link

Di seguito il Comunicato Stampa del Gruppo Consiliare di Minoranza del Comune di Gessopalena.

Il Patto dei Sindaci, al quale il comune di Gessopalena ha aderito, impegna  Comuni e Regioni ad aumentare l’efficienza energetica utilizzando fonti energetiche rinnovabili nei loro territori.  E' l'unico strumento europeo che mette in rapporto diretto i Comuni con l'Europa.  Permette di intervenire nel campo delle rinnovabili, dell'edilizia e della mobilità sostenibili. I progetti finanziabili sono svariati, da interventi di urbanistica, a rimboschimenti e, non da ultimi, investimenti in fonti rinnovabili. I Comuni possono risparmiare sulla propria bolletta energetica installando ad esempio pannelli solari sui propri edifici, o diventando produttori di energia da vendere, installando impianti su terreni comunali e/o corsi d'acqua. Il Comune presenta il progetto direttamente alla Commissione Europea e la Banca Europea degli Investimenti concede un finanziamento a tassi agevolati, prossimi allo zero, da restituire in 20 anni. I Consiglieri di opposizione erano e sono convinti che questa era la strada da percorrere e procedere per un investimento pubblico, cioè fatto direttamente dal Comune per la produzione di elettricitàIl sindaco Innaurato Antonio Mario, con la sua maggioranza, ha voluto fare diversamente e dare opportunità di forti guadagni  a privati, come di seguito  viene spiegato:

FOTOVOLTAICO DI CONTRADA CALDERAI:
A gestire questa centrale per i prossimi 20 anni sarà  la Midal S.r.l.- Sphere Energy 2 S.r.l. – Newco di Guilmi. La capacità produttiva annua di questo impianto sarà di circa 1.200.000 MWatt.  Il nostro Comune percepirà 10.000 € l'anno. La Società di gestione in 20 anni guadagnerà milioni, il Comune invece pochi spiccioli. Altri comuni italiani, anche del nostro circondario, quali Roccascalegna, Montenerodomo ed altri, a parità di potenza prodotta, guadagnano sette volte di più. Noi gessani siamo molto generosi e ci piace fare regali !!

FOTOVOLTAICO SUL TETTO DELLA SCUOLA MEDIA:
Con il Verbale di Giunta comunale del 16 febbraio 2012, il sindaco Innaurato Antonio Mario con gli Assessori presenti, due su quattro, ha deciso di procedere alla bonifica del tetto in amianto  della  scuola media di via Finamore. Quindi darà in uso ad un Società privata tale superficie per l'installazione di pannelli fotovoltaici. E siamo alle solite....sempre e solo privato. Ma quel tetto non era già stato bonificato pochi anni fa dalla ditta Project 2000, il cui titolare è il fratello dell'allora e dell'attuale Vicesindaco? Non si è detto che il tetto in Eternit era stato incapsulato? Se la vernice non poteva sortire effetto, magari perché non era quella specifica,  allora  si è giocato con la salute pubblica ?? Se invece il tetto è da consolidare, perché una Società privata deve far soldi, é giusto utilizzare soldi pubblici ? Tale centrale elettrica che vantaggio economico porterà al Comune?

CENTRALE IDROELETTRICA EX MULINO TOZZI:
Noi della lista Civica “Terra Gypsi” avevamo nel programma elettorale la realizzazione di tale centrale. L'avremmo realizzata se il risultato elettorale non ci avesse condannato al ruolo di minoranza. L'avremmo realizzata, perché ci saremmo mossi in tempo, avremmo rispettato le Leggi ed i Regolamenti, insieme all'acquisizione dei Permessi che l'opera richiedeva.  Ma l'avremmo realizzata soprattutto Pubblica, cioè fatta direttamente dal Comune, assicurando entrate economiche interessantissime per  garantire ai cittadini gessani servizi di prim'ordine e qualche posto di lavoro. “Pubblica e non privata, finanziamenti europei e leasing bancari” furono gli argomenti di discussione in una assemblea proposta dai Consiglieri di opposizione  nell'autunno scorso presso il Teatro comunale che, seppur invitato,  il Sindaco ritenne opportuno di non partecipare !!!
Come tutti sanno, la possibilità di realizzare questa centrale inizia nel 2003. Innaurato Antonio Mario, succeduto a Manzi Domenico, snobba tale opportunità ed il progetto dorme per anni in qualche cassetto del Municipio!! Improvvisamente la riesumazione di esso  porta alla concessione da parte della Regione Abruzzo dello sfruttamento del flusso idrico del fiume Aventino, con un costo per il Comune di  diverse migliaia di euro per il  canone annuo, ed alla indizione di una gara d'appalto in concessione, cioè l'affidamento a costruire e gestire la centrale ad una Ditta privata, in cambio di un ristoro economico annuo per il Comune.  L'intervento del Sindaco di Civitella Messer Raimondo nella vicenda, a  difesa dell'economia del  proprio territorio,  diffida per due volte il nostro Sindaco ad andare avanti con la gara. La diatriba tra i Sindaci va avanti da mesi portando in evidenza le varie carenze e criticità autorizzative del  progetto di Innaurato Antonio Mario, come di seguito riportate :

-  il Ministero dell’Ambiente,  con propria nota del 09 febbraio 2012, dopo aver analizzato l’habitat in cui l’opera si deve realizzare, ha chiesto  al Comune di Gessopalena lumi rispetto alla mancanza della Valutazione di Incidenza Ambientale;

 la Regione Abruzzo, con nota del 2 marzo 2012, chiede al comune di Gessopalena la Valutazione di  incidenza ambientale  a riguardo della lontra  e del gambero di fiume esistenti nel bacino dell’Aventino;

-  la Regione Abruzzo, con nota del 17 febbraio 2012, a fronte della posizione contraria alla realizzazione della centrale idroelettrica di associazioni di pesca sportiva come l'Arcipesca, Fipsas pesca, Enal pesca, chiede al Sindaco di Gessopalena di sospendere la procedura di affidamento della realizzazione dell'opera, al fine di organizzare una riunione chiarificatrice nella quale approfondire le problematica in oggetto e dare le spiegazioni e delucidazioni del caso;

-  la Regione Abruzzo, con  nota  del 2 marzo 2012, scrive al  comune di Gessopalena quanto segue: la richiesta di rinnovo in  data 24 gennaio 2012 del Nulla Osta Paesaggistico scaduto 6 agosto2009 non può essere accolta e resta sospesa in quanto deve essere fatta la Valutazione di Incidenza Ambientale sull’opera, al fine di verificare gli impatti sulla specie e sull’habitat della lontra e del   gambero di fiume;

Il Ministero dell'Ambiente, il 5 marzo 2012, ha diffidato il comune di Gessopalena a sospendere il procedimento di aggiudicazione dei lavori di realizzazione della centrale idroelettrica sul fiume Aventino. Precisando che  la concessione alla captazione rilasciata dalla Direzione regionale, in data 10 novembre 2010, è illegale, innanzitutto per  il mancato rispetto dell’art. 96, comma 3, del D.Lgs. 152/2006, spiegando che  il provvedimento di concessione è rilasciato se:
•    a) l'opera che si andrà a realizzare non pregiudica il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d’acqua interessato;
•    b) è garantito il deflusso minimo vitale e l’equilibrio del bilancio idrico.
In merito al punto a) del rispetto degli obietti di qualità delle acque, i dati ARTA evidenziano come, sul fiume Aventino dal 2008 al 2009, lo stato qualitativo delle acque a valle dell’impianto sono passate da “buono” a “sufficiente”; pertanto non poteva essere rilasciata alcuna autorizzazione alla captazione, pena l’infrazione rispetto alla direttiva quadro acque 2000/60/CE, per il raggiungimento di uno stato “buono” entro il 2015, come recepito dagli artt. 73 e seguenti del D.Lgs. 152/2006; invece, in merito al punto b) la concessione a derivare l’acqua,  rilasciata dalla Direzione regionale LL.PP. ciclo idrico integrato il 10 novembre 2010, si basa su un parere dell’Autorità di bacino richiesto in data 04 giugno 2003. Tale parere fu espresso in senso favorevole con il silenzio assenso. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 152/2006 il silenzio assenso é  abrogato quindi  non poteva essere rilasciata la concessione. La Regione avrebbe dovuto procedere a reiterare la procedura di acquisizione del predetto parere di compatibilità da rendersi, nel caso di mancata pronuncia nei termini da parte dell’autorità di bacino, a cura di un commissario ad acta nominato dal Ministero stesso.

Nonostante tutto, il sindaco, Innaurato Antonio Marioha continuato a sostenere, sui quotidiani, TV locali e perfino al Prefetto, di avere tutte le autorizzazioni per proseguire  con la procedura di affidamento dei lavori !! Pare invece che la realizzazione della centrale idroelettrica non sia possibile, ma il sindaco non ha voluto  sentire ragioni !!
Non mancano solo i regolari permessi, ma soprattutto è impedita la captazione dell'acqua.  A questo punto cosa succederà ? Ci saranno rivalse economiche di quanti hanno lavorato, come l'ing. Scutti che ha redatto il progetto preliminare, la commissione di gara, l'associazione di imprese aggiudicatrice dei lavori per fidejussioniprogetti definitivi, ecc. ecc..
Il bilancio comunale è già in grave sofferenza, ed anche con l'incasso dei pochi euro del fotovoltaico realizzato a Calderai, andrà in estrema negatività e dovrà essere dichiarato il dissesto economico, un tracollo per il Comune !!  A questo punto sarebbe  auspicabile che, coloro che hanno ritenuto di fare  grandi affari  per il paese,  paghino di tasca loro e  non gli inconsapevoli cittadini !!

Il Gruppo Consiliare di Minoranza del Comune di Gessopalena

mercoledì 11 novembre 2020

LA CENTRALE IDROELETTRICA atto II°

Dopo la delibera di Giunta comunale del 9 ottobre 2020 , è stato pubblicato uno stralcio significativo sul post precedente, e ne è  seguito un altro, pubblicato all'Albo Pretorio dal titolo:

 " Lavori di realizzazione e gestione di un impianto idroelettrico in località ex mulino Tozzi di Gessopalena - Risoluzione del contratto di concessione Rep. n° 182 del 28.06.2013 per grave inadempimento contrattuale." 

Al seguente indirizzo si può prenderne visione:

 file:///C:/Users/Utente/Downloads/delibera_giunta_n_65%20(1).pdf

La notizia è stata pubblicata dal quotidiano regionale "IL CENTRO" ( uno dei quotidiani non più distribuiti nelle edicole dei piccoli paesi !) oggi, 11 novembre 2020,  a pag. 22, Lanciano - Atessa - Casoli - Val di Sangro, si legge il seguente articolo: 




Certo è che questa opera di produzione elettrica da fonti alternative è iniziata male e finisce peggio !

Ricordate la lontra; il gambero di fiume; la captazione idrica in territorio di Lama dei Peligni per aumentare il salto idrico per incrementare l'energia cinetica utile alla turbina per la produzione di KWatt che il progetto prevedeva; il successivo posizionamento della turbina più a valle per recuperare quanto perso a monte, andando ad occupare una particella di terreno inespropriabile, poiché di proprietà di ACEA, utile all'invaso per l'espansione del Lago S. Angelo in periodi di massima piena; lo sbarramento del fiume Aventino da riva a riva tra il territorio di Gessopalena e quello di Civitella e la previsione di uno scivolo per permettere alla lontra "discese e risalite"; le ragioni del Wwf; dei No Kill; dei canoisti, dei pescatori, dei naturalisti, ecc. ecc.. 

Anche noi, dell'allora gruppo di opposizione consiliare Minoranza Terra Gypsi, eravamo contrari o meglio eravamo per una centrale idroelettrica di proprietà e gestione comunale, completamente sul nostro territorio, più modesta di 4 - 500 Watt finanziabile dalla Comunità Europea.

Infine la convenzione fra il Comune e la Val Gleris non è stata portata all'approvazione del Consilio Comunale  ed alla approvazione del rendiconto di gestione per l'esercizio 2015 ed anni precedenti. Il consigliere Bozzi Tullio ha fatto sempre presente, e risulta nei i verbali che: ".... nei residui passivi manca l'impegno di spesa per € 22.500,00 previste dalla Delibera di Giunta comunale n°27 del 29 maggio 2012, individuando il Capitolo di bilancio 1086/1 int.1010603, come ristoro economico alla Val Gleris, nel caso in cui la centrale idroelettrica sul fiume Aventino non si facesse. Tale Delibera è stata riportata nel contratto Repertorio 182 del 28 giugno 2013 tra il Comune e la Val Gleris, che all'art.14 "Inefficacia del contratto" al comma 1 precisa: il presente contratto rimane privo di efficacia qualora intervengano pronunce giurisdizionali di annullamento o revoca della procedura di selezione del contraente, che ne costituisce il presupposto; al comma 2 invece: In tale ipotesi non è dovuto alcun indennizzo o risarcimento in favore del concessionario, né il rimborso delle spese eventualmente sostenute in esecuzione del presente contratto, con la sola eccezione delle spese quantificate con deliberazione di Giunta comunale del 29 maggio 2012 n° 27". 

T.B.


martedì 20 ottobre 2020

LA CENTRALE IDROELETTRICA

La tanto decantata centrale idroelettrica sul fiume Aventino, dopo tanti anni, non è stata ancora realizzata e chissà se mai si realizzerà !

Come mai ? Ma non era tutto a posto ? L'iter autorizzativo, se era tutto a posto come come "qualcuno" ha sempre asserito, è intralciato dai "poteri forti" ?

Intanto la situazione ad oggi è che,  l'idea di produrre energia alternativa da fonti rinnovabili, invece di portare ristoro economico nelle casse dell'Amministrazione comunale, è diventata una spesa insostenibile.

In allegato potrete leggere l'atto di Giunta comunale del 9 ottobre 2020 e farvi l'dea su quanto è il credito che l'Amministrazione comunale vanta nei confronti della  Val Gleris S.r.l..


   T.B.

domenica 19 aprile 2020

L'ACQUA BENE COMUNE 2

Ripropongo questo vecchio articolo, pubblicato su questo stesso Blog il 25 ottobre 2019, perché è attualissimo alla luce degli aumenti che la S.A.S.I. S.p.a. ha applicato. Nell'ottobre scorso anticipavo dettagliatamente come sarebbero evoluti tali costi, per evitare "sprechi", secondo le intenzioni della società idrica, ed applicabili retoattivamente dal 2018. La verità è che le società di gestione idrica hanno sempre "sete" di soldi per mantenersi in piedi, non praticano il recupero crediti con la caccia ai morosi, moltissime utenze sprovviste di contatori e non rinunciano al risparmio limitando le assunzioni, al numero sempre crescente di nuovi dirigenti, costi di sedi societarie, consulenze e lavori esternalizzati.

In questo periodo, anche di crisi economica, tanti sono gli utenti in cassa integrazione, artigiani che non possono lavorare, negozi forzatamente chiusi, possessori di partita iva in attesa di contributi statali, ecc. ecc., la S.A.S.I. non ha ritenuto opportuno né di rimandare l'applicazione di tali aumenti né di rateizzare i pagamenti.

                           ____________________________



Brutte novità in vista della bolletta dell’acqua: la Deliberazione n° 665/2017 A.R.E.R.A. (Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente), recepita da E.R.S.I. (Ente Regionale per il Servizio Idrico) ed applicata dalla S.A.S.I. (Società Abruzzese per i Servizi Idrici), ha stabilito nuove regole della tariffa del Servizio Idrico Integrato, che diverranno operative entro la fine del 2019.
Due gli obiettivi: uniformare a livello nazionale la classificazione delle diverse categorie di utenze e disincentivare gli sprechi, secondo il principio del “chi inquina (in questo caso chi spreca) paga”.
Vediamo nel dettaglio cosa cambierà:
  • le utenze saranno divise in domestiche e non domestiche. Ognuna di queste tipologie sarà a sua volta distinta in categorie; residenti, non residenti, uso condominiale e industriale, artigianale/commerciale, agricolo/zootecnico, uso pubblico e altri usi;
  • alle utenze domestiche, per la parte variabile del servizio di acquedotto verrà applicata una tariffa pro capite, cioè sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare. L’introduzione di questo criterio “dovrebbe” garantire la possibilità di premiare comportamenti virtuosi e, al contrario, disincentivare gli sprechi, secondo un meccanismo che terrà conto del numero di persone che abitano in ogni casa.
Le note dolenti:
l'applicazione di dette regole inizierà entro fine 2019 e, retroattivamente con conguaglio, interesserà anche il 2018. Nella fase di avvio e fino al 1° gennaio 2022, ARERA ha disposto che i Gestori considerino un nucleo familiare standard composto da 3 componenti, lasciando tuttavia la possibilità all’utente di dichiarare la effettiva composizione. Il modello di autocertificazione, disponibile sul sito Web del Gestore dei servizi idrici, dovrà essere inviato all’indirizzo E_mail, in alternativa potrà essere consegnato presso lo Sportello Utenti di zona.


Le tariffe S.A.S.I. dal 2017 al 2019:





Note:
  • gli incrementi dei costi, ai quali saremo sottoposti, vanno da un minimo del 20% ad un massimo di ben oltre il 30%;
  • secondo le fasce dei componenti familiari, pagheranno di più i piccoli nuclei , persone sole, pensionati, magari a basso reddito, fruitori del reddito di cittadinanza, ecc. ecc..
  • sono certo che questi ultimi, per pagare meno e, poiché tutti gli utenti verranno considerati con un nucleo familiare di tre persone, non comunicheranno mai, ammesso che abbiano un Personal Computer, la loro effettiva composizione del nucleo familiare. Al contrario si potrà dichiarare in autocertificazione di avere un nucleo familiare con un gran numero di persone !;
  • alla luce del salasso al quale saremo sottoposti, saremo costretti a consumare meno acqua, meno bucato, meno docce a danno dell'igiene;
  • come per l'acqua, chi inquina paga! Mi piacerebbe che anche la raccolta dei rifiuti urbani (T.A.R.I.), come detto più volte in Consiglio comunale, si pagasse a fronte del peso dei rifiuti conferiti !;
  • quando il Comune gestiva direttamente il servizio idrico, con la stipula del contratto di fornitura, abbiamo pagato i depositi cauzionali, mai restituiti agli utenti gessani, come mai? Con il passaggio alla S.A.S.I. abbiamo pagato nuovamente il deposito. Che fine hanno fatto i depositi cauzionali pagati al Comune? La Società dei servizi idrici, da me interpellata, ha negato che il Comune gli abbia trasferito quelle somme. Si può sapere che fine hanno fatto quei soldi ?;
  • siamo creditori nei confronti della S.A.S.I. ancora delle quote di depurazione come stabilito dalla Sentenza della Corte Costituzionale n°335/2008, che ci diede ragione, per gli anni 2009 e 2010, poiché, il C.d.a. In carica all'epoca ha insistito nell'applicare la “gabella” ben oltre il 2008 !
         T.B.

venerdì 20 marzo 2020

IL CORONAVIRUS


Il governo italiano ha grosse responsabilità sulla diffusione del coronavirus (Covid-19) nel nostro Paese! Nonostante i consigli da parte non solo dell'opposizione, ma anche da tanti virologi ed epidemiologi, di chiudere le frontiere e porre in quarantena chiunque entrasse o rientrasse in Italia, ma, di fatto, i consigli sono rimasti inascoltati !
Il principio da seguire era drammaticamente semplice: i virus sono strutture non vitali che non sopravvivono al di fuori dei loro ospiti. Senza contatti non ci sono contagi e senza contagi la popolazione virale perde la sua battaglia.
Troppe volte abbiamo ascoltato i buonisti dire no alle frontiere chiuse: “siamo tutti fratelli”, “non siamo razzisti”, “no alla sospensione dei trattati di Schengen” !

Per ironia della sorte, tutti gli altri Paesi, confinanti e non, hanno chiuso all'Italia ed agli italiani ed hanno sospeso anche Schengen ! ….
Dall'Europa mi ha impressionato molto, non solo zero aiuti, ma la “fratellanza” ampiamente dimostrata dalla Francia con la pizza al corona virus, dalla Germania con il sequestro di mascherine acquistate dalla Cina ed in transito sul loro territorio e le dichiarazioni di Christine Lagard, non solo perché francese ( e chi si aspettava altro), ma perché presidente della B.C.E. (Banca Centrale Europea) !

Invece di chiuderci subito nella nostra casa, che è l'Italia, ci hanno chiuso gli altri. Ci siamo ridotti in quarantena, tappati come sorci spaventati, nei nostri domicili con la speranza che la catena virale si spezzi.
I dati sono chiari, per questa particolare pandemia, per la sua velocità, per l’aggressività verso i più deboli, che i più giovani non sembrano aver capito, almeno con le buone maniere, l’unico modo è il distanziamento e l’isolamento sociale. Dobbiamo, quindi, entrare il prima possibile nell’unica fase utile che è quella dell’accettazione della realtà e, che avrebbe dovuto richiedere misure molto più rigide sin da principio, unitamente a una comunicazione istituzionale più autorevole, invece del presenzialismo narcisista ed autoreferenziale cui continuiamo ad assistere.

La modalità di trasmissione principale del Covid-19 è rappresentata dalle goccioline del respiro che possono passare da una persona all'altra attraverso uno starnuto, un colpo di tosse, le piccole gocce di saliva che produciamo quando parliamo (droplet) e contatti diretti personali, ma anche attraverso le mani che, se non lavate, possono essere contaminate e trasmettere il virus ad altri tramite il semplice contatto. Si pensi a una stretta di mano, se il soggetto infetto ha le mani contaminate, può trasferire il virus sulle mani dell'altro che può, a sua volta, infettarsi portando una mano alla bocca, agli occhi o al naso. In questi casi, il virus, contenuto nei droplet, può avere possibilità di infettare nell'arco di tempo che va da qualche minuto a qualche ora.
Non condivido l'etica dell' ”andrà tutto bene”. Le cose andranno meglio, di qualunque cosa si tratti, solo se faremo tutti il necessario, perché non vadano peggio. Il male non si sconfigge mai da solo.
Non condivido i ringraziamenti che molti rivolgono alla Cina per le mascherine ed altri aiuti che si prodigano ad inviarci, ma non del tutto gratuitamente, perché, se ci troviamo con questa spada di Damocle sulla testa, è per la loro responsabilità e se siamo in guerra, come molti affermano, dovrebbero alla fine rimborsare i danni.
Non condivido neanche il flash mob sui balconi delle ore 18:00...non capisco cosa c'è da cantare ? Ci si scopre nazionalisti cantando l'Inno di Mameli? Oppure altro come Bella ciao ? Pensate, che addirittura esiste una hit-parade delle canzoni dei flash mob di questi giorni, che popolo !!!

Non c'è vaccino specifico, non ci sono farmaci e l'unica arma che abbiamo è interrompere la diffusione del virus. Vi chiederete come ? RIMANENDO IN CASA. Raggiunto il risultato sperato, avremo sicuramente tempo e maniera per fare tutte le attività esterne che ogni uno di noi desidera.
Altrimenti, se credenti, non rimane altro che pregare, ma sempre in casa, perché le processioni con le statue dei Santi non sono possibili. Buona fortuna !

T.B.

































mercoledì 19 febbraio 2020

REDDITO DI CITTADINANZA


Sono 20.853 le famiglie abruzzesi che percepiscono reddito e pensione di cittadinanza. Le richieste accolte sono state 19.429: 5.393 in provincia di Pescara, 5.165 in provincia di Chieti, 4.984 in provincia de l'Aquila e 3.887 in provincia di Teramo.
Nella provincia di Chieti al primo posto c'è il capoluogo con 882 domande, seguito da Francavilla al Mare con 584, Vasto con 566 domande, Lanciano con 524 e infine Ortona con 376 richieste accolte.
Nella tabella sottostante si può trovare la lista in cui figura Gessopalena ed alcuni paesi del circondario:


Comune
Richieste
presentate
Richieste
accolte
R.C.
P.C.
Tasso di accoglimento
1
Gessopalena
27
20
19
1
74,00%
2
Torricella Peligna
26
22
20
2
85,00%
3
Casoli
96
51
48
3
53,00%
4
Roccascalegna
19
16
14
2
84,00%
5
Colledimacine
7
4
2
2
57,00%
6
Palena
39
21
18
3
54,00%
7
Fara S. Martino
23
15
12
3
65,00%
8
Montenerodomo
8
4
3
1
50,00%
9
Taranta Peligna
10
7
6
1
70,00%
10
Lettopalena
6
3
2
1
50,00%
11
Pennadomo
2
1
0
1
50,00%
12
Lama dei Peligni
21
15
13
2
71,00%
R.C. = Reddito di Cittadinanza ; P.C. = Pensione di Cittadinanza

Reddito di cittadinanza, parte la fase 2 nei Comuni. Per i beneficiari del sussidio scatta infatti l’obbligo di svolgere i cosiddetti Puc, progetti di pubblica utilità.
Lo prevede il decreto del ministero del Lavoro appena entrato in vigore, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 gennaio 2020, che impone ai beneficiari del sussidio di offrire, nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione a progetti, utili alla collettività, da svolgere nel comune di residenza. La mancata adesione al patto da parte del fruitore comporta la perdita del reddito di cittadinanza.

Detto ciò ed alla luce della grande carenza di personale presso la nostra Amministrazione comunale, cosa si aspetta ad utilizzare, rispettando le regole previste, i soggetti che percepiscono il Reddito di Cittadinanza ? 

Tullio Bozzi