Il Comune di Gessopalena e l'energia elettrica da fonti rinnovabili
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Di seguito il Comunicato Stampa del Gruppo Consiliare di Minoranza del Comune di Gessopalena.
Il Patto dei Sindaci, al quale il comune di Gessopalena ha aderito, impegna Comuni e Regioni ad aumentare l’efficienza energetica utilizzando fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. E' l'unico strumento europeo che mette in rapporto diretto i Comuni con l'Europa. Permette di intervenire nel campo delle rinnovabili, dell'edilizia e della mobilità sostenibili. I progetti finanziabili sono svariati, da interventi di urbanistica, a rimboschimenti e, non da ultimi, investimenti in fonti rinnovabili. I Comuni possono risparmiare sulla propria bolletta energetica installando ad esempio pannelli solari sui propri edifici, o diventando produttori di energia da vendere, installando impianti su terreni comunali e/o corsi d'acqua. Il Comune presenta il progetto direttamente alla Commissione Europea e la Banca Europea degli Investimenti concede un finanziamento a tassi agevolati, prossimi allo zero, da restituire in 20 anni. I Consiglieri di opposizione erano e sono convinti che questa era la strada da percorrere e procedere per un investimento pubblico, cioè fatto direttamente dal Comune per la produzione di elettricità. Il sindaco Innaurato Antonio Mario, con la sua maggioranza, ha voluto fare diversamente e dare opportunità di forti guadagni a privati, come di seguito viene spiegato:
Come tutti sanno, la possibilità di realizzare questa centrale inizia nel 2003. Innaurato Antonio Mario, succeduto a Manzi Domenico, snobba tale opportunità ed il progetto dorme per anni in qualche cassetto del Municipio!! Improvvisamente la riesumazione di esso porta alla concessione da parte della Regione Abruzzo dello sfruttamento del flusso idrico del fiume Aventino, con un costo per il Comune di diverse migliaia di euro per il canone annuo, ed alla indizione di una gara d'appalto in concessione, cioè l'affidamento a costruire e gestire la centrale ad una Ditta privata, in cambio di un ristoro economico annuo per il Comune. L'intervento del Sindaco di Civitella Messer Raimondo nella vicenda, a difesa dell'economia del proprio territorio, diffida per due volte il nostro Sindaco ad andare avanti con la gara. La diatriba tra i Sindaci va avanti da mesi portando in evidenza le varie carenze e criticità autorizzative del progetto di Innaurato Antonio Mario, come di seguito riportate :
- il Ministero dell’Ambiente, con propria nota del 09 febbraio 2012, dopo aver analizzato l’habitat in cui l’opera si deve realizzare, ha chiesto al Comune di Gessopalena lumi rispetto alla mancanza della Valutazione di Incidenza Ambientale;
- la Regione Abruzzo, con nota del 2 marzo 2012, chiede al comune di Gessopalena la Valutazione di incidenza ambientale a riguardo della lontra e del gambero di fiume esistenti nel bacino dell’Aventino;
- la Regione Abruzzo, con nota del 17 febbraio 2012, a fronte della posizione contraria alla realizzazione della centrale idroelettrica di associazioni di pesca sportiva come l'Arcipesca, Fipsas pesca, Enal pesca, chiede al Sindaco di Gessopalena di sospendere la procedura di affidamento della realizzazione dell'opera, al fine di organizzare una riunione chiarificatrice nella quale approfondire le problematica in oggetto e dare le spiegazioni e delucidazioni del caso;
- la Regione Abruzzo, con nota del 2 marzo 2012, scrive al comune di Gessopalena quanto segue: la richiesta di rinnovo in data 24 gennaio 2012 del Nulla Osta Paesaggistico scaduto 6 agosto2009 non può essere accolta e resta sospesa in quanto deve essere fatta la Valutazione di Incidenza Ambientale sull’opera, al fine di verificare gli impatti sulla specie e sull’habitat della lontra e del gambero di fiume;
- Il Ministero dell'Ambiente, il 5 marzo 2012, ha diffidato il comune di Gessopalena a sospendere il procedimento di aggiudicazione dei lavori di realizzazione della centrale idroelettrica sul fiume Aventino. Precisando che la concessione alla captazione rilasciata dalla Direzione regionale, in data 10 novembre 2010, è illegale, innanzitutto per il mancato rispetto dell’art. 96, comma 3, del D.Lgs. 152/2006, spiegando che il provvedimento di concessione è rilasciato se:
• a) l'opera che si andrà a realizzare non pregiudica il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d’acqua interessato;
• b) è garantito il deflusso minimo vitale e l’equilibrio del bilancio idrico.
In merito al punto a) del rispetto degli obietti di qualità delle acque, i dati ARTA evidenziano come, sul fiume Aventino dal 2008 al 2009, lo stato qualitativo delle acque a valle dell’impianto sono passate da “buono” a “sufficiente”; pertanto non poteva essere rilasciata alcuna autorizzazione alla captazione, pena l’infrazione rispetto alla direttiva quadro acque 2000/60/CE, per il raggiungimento di uno stato “buono” entro il 2015, come recepito dagli artt. 73 e seguenti del D.Lgs. 152/2006; invece, in merito al punto b) la concessione a derivare l’acqua, rilasciata dalla Direzione regionale LL.PP. ciclo idrico integrato il 10 novembre 2010, si basa su un parere dell’Autorità di bacino richiesto in data 04 giugno 2003. Tale parere fu espresso in senso favorevole con il silenzio assenso. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 152/2006 il silenzio assenso é abrogato quindi non poteva essere rilasciata la concessione. La Regione avrebbe dovuto procedere a reiterare la procedura di acquisizione del predetto parere di compatibilità da rendersi, nel caso di mancata pronuncia nei termini da parte dell’autorità di bacino, a cura di un commissario ad acta nominato dal Ministero stesso.
Nonostante tutto, il sindaco, Innaurato Antonio Mario, ha continuato a sostenere, sui quotidiani, TV locali e perfino al Prefetto, di avere tutte le autorizzazioni per proseguire con la procedura di affidamento dei lavori !! Pare invece che la realizzazione della centrale idroelettrica non sia possibile, ma il sindaco non ha voluto sentire ragioni !!
Non mancano solo i regolari permessi, ma soprattutto è impedita la captazione dell'acqua. A questo punto cosa succederà ? Ci saranno rivalse economiche di quanti hanno lavorato, come l'ing. Scutti che ha redatto il progetto preliminare, la commissione di gara, l'associazione di imprese aggiudicatrice dei lavori per fidejussioni, progetti definitivi, ecc. ecc..
Il bilancio comunale è già in grave sofferenza, ed anche con l'incasso dei pochi euro del fotovoltaico realizzato a Calderai, andrà in estrema negatività e dovrà essere dichiarato il dissesto economico, un tracollo per il Comune !! A questo punto sarebbe auspicabile che, coloro che hanno ritenuto di fare grandi affari per il paese, paghino di tasca loro e non gli inconsapevoli cittadini !!
Il Gruppo Consiliare di Minoranza del Comune di Gessopalena
senza campo sportivo? senza casa per anziani? senza centrale idroelettrica? col fotovoltaico si incassano le briciole? insomma tutti i comuni del comprensorio stanno messi meglio?
RispondiEliminaMolto spesso nei piccoli comuni si può lavorare bene nel presente se si è lavorato bene nel passato. Guardate ad esempio il castello di rocca. Hanno cominciato a lavorarci tantissimi anni fa ed oggi accoglie migliaia e migliaia di turisti ogni anno. Cosa è stato fatto per il paese vecchio negli anni e quanti turisti accoglie?
RispondiEliminaIl fotovoltaico di calderai lascia al comune pochi spiccioli che non basteranno a smantellarlo a fine contratto. Eppure oggi produce circa 450mila euro l'anno. La centrale sul fiume Aventino aveva preso la stessa strada, tutto in mano a privati, con un progetto dove si sarebbe prelevata all'incirca tutta l'acqua del fiume,con le conseguenze che sono emerse con confinanti, ambientalisti, ecc ecc. Pensare che il progresso debba andare a discapito dell'ambiente è una grossa fesseria,sarebbe bastato realizzare una piccola centrale come comune prelevando il 50% delle acque e avremmo avuto un introito maggiore di quanto ci avrebbero dato i privati, il rispetto dell'ambiente, dei confinanti, ecc ecc. Il tutto non è finito. Purtroppo certi errori andranno sempre a discapito dei cittadini.
RispondiEliminaNon si tratta di ecologia, ma di capacità amministrativa come si può stipulare una convenzione con un privato senza richiedere garanzie.
RispondiEliminaTrattasi di danni che ricadono sui cittadini ed adesso si vuol dare la colpa ai verdi
RispondiEliminaQuesta strana storia probabilmente andrà avanti. Gli amministratori di oggi non c'entrano nulla ma per non rischiare di prendersi responsabilità che non li riguardano farebbero bene a mandare tutto alla corte dei conti.
RispondiEliminaUn fatto risulta acclarato il comune non ha incassato un euro anzi ha dovuto anticipare le tasse regionali e risulta parte lesa e bisogna capire i motivi per cui la convenzione non venne portata al consiglio comunale un organo autorizzato ad esprimersi sulla stipula
RispondiEliminaI consiglieri avvocati dovrebbero indagare per scoprire chi ha combinato questo macello
RispondiEliminaAnche se in origine erano in tre, uno si dimise (surrogato da un ristoratore) senza che conoscessimo le motivazioni, ora sono in due ma è sempre un buon numero di legali per scavare tra le carte e trovare le responsabilità, non vi sembra ?
EliminaSi può discutere all'infinito ma l'unica cosa certa è che se chi di dovere non parla, non vede e non sente...pagheranno sempre e solo i cittadini.
RispondiEliminaGiusto, dobbiamo ringraziare Tullio bozzi che da solo ha cercato di salvaguardare tutti i cittadini
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