In data 17 dicembre 2012 i consiglieri comunali di
minoranza Bozzi Tullio, Caniglia Carmine, D'Orazio Lucio e Larcinese
Domenico resero pubblico un documento (gli interessati possono prenderne visione seguendo il Link: http://minoranzagesso.blogspot.it/2012/12/la-guerra-dei-megahertz.html) con il quale esprimevano
critiche politiche nei confronti dell'amministrazione comunale allora
presieduta dal sindaco pro-tempore Antonio Mario Innaurato.
Il predetto, ritenendo che il documento
summenzionato recasse offesa alla propria reputazione, propose
formale querela presso il Tribunale di Lanciano in data 14 marzo
2013.
Il Pubblico Ministero, a conclusione della sua
istruttoria, propose l'archiviazione della querela non ravvisando
violazioni di norme penali da parte dei querelati, in quanto l'atto
in discussione costituiva una mera critica politica riconosciuta
anche costituzionalmente ai consiglieri comunali.
Avverso tale proposta il sig. Innaurato si oppose
alla richiesta di archiviazione adducendo motivi aggiuntivi alla
propria querela. Pertanto il Giudice delle Indagini Preliminari
trasmise gli atti al Tribunale di Lanciano per la decisione.
A conclusione del procedimento il Tribunale di
Lanciano ha emesso la sentenza n° 519/16 del 29 luglio 2016 di
assoluzione dei predetti quattro consiglieri di opposizione dal reato
di diffamazione in concorso fra loro perché il fatto non
sussiste, ritenendo che l'atto
in contestazione fosse una mera critica politica e scevra di frasi
“ingiuriose, nei
confronti di nessun soggetto politico attivo della maggioranza”.
Infatti “ le frasi riportate nel documento allegato alla denuncia
non possono essere etichettate come offensive ed ingiuriose. Nello
scenario della dialettica politica,
purché non si travalichi con frasi che colpiscono la persona in
quanto tale e non per il ruolo che riveste, il diritto di critica
sull'operato dell'esecutivo di una città, da parte dell'opposizione,
sussiste e scrimina la presenza di eventuali frasi che, per puro
spirito competitivo, possono essere qualificate come offensive. Nel
caso in esame, fermo restando il diritto di critica in ambito
politico, non sussistono le asserite frasi ingiuriose nei confronti
dell' Innaurato".
Questa sentenza
afferma la completa correttezza morale e professionale dei querelati.
Infatti se è vero che gli amministratori di maggioranza hanno il
diritto-dovere di gestire la cosa pubblica, è altrettanto vero che
gli amministratori di opposizione hanno il diritto-dovere di
controllare e di evidenziare eventuali comportamenti censurabili
della maggioranza, affinché l'attività politica e gestionale del
comune sia sempre improntata nel rispetto dei principi di
correttezza, trasparenza, legittimità e legalità. Pertanto non è
possibile mettere il bavaglio ai consiglieri di opposizione, nella
presunzione che la loro attività di controllo politico,
costituzionalmente riconosciuta, possa offendere la reputazione degli
amministratori di maggioranza. Si tratta, quindi, di dialettica
politica e di controllo.














