Il comune di Torricella Peligna, come L'Aquila e
Montesilvano, ha approvato il Piano di Emergenza rispettando i
criteri dati dalle normative nazionali e regionali trasmettendolo,
come prevede la legge, al Dipartimento Regionale della Protezione
Civile.
Due Comuni, Casalbordino e Torano Nuova, hanno
aggiornato i propri piani senza recepire le Nuove Linee Guida, mentre
80 Comuni hanno il Piano in fase di aggiornamento.
Tutti gli altri, ben 220 Comuni, non hanno
aggiornato il Piano rispetto ai nuovi dettami normativi.
Ed il nostro Comune ?
Con l’entrata in vigore della Legge 100/2012, a
partire dal 13 Novembre 2012, le Regioni e i Comuni sono stati
chiamati a partecipare all’organizzazione e all’attuazione delle
attività di Protezione Civile. Infatti nel 2016 l'amministrazione
comunale ha formato il Gruppo di Protezione Civile, ed il regolamento
può essere visionato al seguente link:
Ma questo non era sufficiente e bisognava provvedere
alla predisposizione e attuazione dei programmi regionali di
previsione e prevenzione, all’attivazione degli uffici e
all’approntamento delle strutture e dei mezzi necessari per
l’espletamento delle attività di protezione civile.
In sostanza, le nuove “Linee Guida per la
pianificazione comunale e intercomunale di emergenza” prevedono che
i “Piani di emergenza”, sia di livello comunale che
Intercomunale, rappresentino l’insieme delle procedure d’intervento
da attuare al verificarsi di un evento emergenziale, garantendo il
coordinamento delle strutture chiamate a gestire l’emergenza.
Il Piano di Emergenza definisce le principali azioni
da svolgere e i soggetti da coinvolgere al verificarsi di un evento
emergenziale, riportando il flusso delle informazioni che deve essere
garantito tra i soggetti istituzionali (in particolare, Sindaco,
Prefetto, Presidenti di Provincia e Regione) e tra il Comune e i
soggetti operanti sul territorio che concorrono alla gestione
dell’emergenza, nonché le azioni che concorrono a garantire la
tempestiva comunicazione ed informazione della popolazione.
Di fatto, il “Piano di Emergenza Comunale” è lo
strumento volto alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al
soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività
necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento
dell’emergenza e alla mitigazione del rischio. Il fine è quello di
tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e
l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità
naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
In particolare, con la DGR 19/2015, Regione Abruzzo
ha definito le “Linee Guida per la pianificazione comunale e
intercomunale di emergenza” a cui devono attenersi i Comuni nella
redazione dei Piani.
La normativa introdotta dai diversi decreti
ministeriali ha previsto che il Piano di Emergenza Comunale fosse
strutturato e, contemplasse le attività, sia di prevenzione che di
gestione dell’emergenza, in diverse sezioni di intervento:
- Rischio idraulico ed idrogeologico;
- rischio incendi boschivi;
- rischio sismico;
- rischio industriale;
- rischio neve e ghiaccio;
- rischio valanghe.
In sostanza, per ognuno dei rischi di cui sopra, i
Comuni dovranno predisporre sezioni attraverso l’utilizzo di
procedure standardizzate che descrivano puntualmente le
caratteristiche del territorio (torrenti, fiumi, boschi, aree
franose, zone di allagamento, strade, edifici strategici, etc.), il
censimento di risorse umane, mezzi e materiale disponibile, un
raccolta dati relativa alle persone e alle famiglie coinvolte in un
dato rischio, l’elenco delle persone con fragilità da soccorrere e
le relative modalità di intervento, le Condizioni Limite per
l’Emergenza di un insediamento urbano al verificarsi di un evento
sismico. E ancora, gli uffici e i contatti telefonici da chiamare
durante le emergenze, i livelli di gestione delle allerte e le
relative modalità di intervento, la localizzazione dei presidi
territoriali, l’individuazione delle aree di accoglienza, attesa e
ammassamento.
Insomma, una programmazione minuziosa sulle azioni
da intraprendere sia in termini di prevenzione che durante la
gestione dell’emergenza al fine di tutelare la vita, i beni, gli
insediamenti e l’ambiente.
Per l'amministrazione comunale di Gessopalena, pare
che sia sufficiente solo qualche atto scritto: basti ricordare la
commissione consiliare per il regolamento antenne per la telefonia
cellulare, mai riunita; la creazione dell'albo delle associazioni
gessane per concedere loro una sede sociale, mai assegnata; ecc.
ecc., senza parlare del programma elettorale mai realizzato !
Però sulla carta il programma è bello
RispondiEliminaOltre il rischio di dissesto idraulico e idrogeologico, sismico, neve e ghiaccio ed incendi boschivi il rischio maggiore è quello amministrativo
RispondiEliminaPur a turcill assemblea pubblica dopo pochi mesi...qua dopo più di 3 anni ancora niente...ma bisogna crederci!!!
RispondiEliminaComunque è arrivata la parcella dell'avv. della ericsson per l'antenna a pincianesi.
RispondiEliminaBene, mi sembra di capire che siamo in buone mani e quindi non dobbiamo temere nulla
RispondiEliminaennesimo articolo in cui vengono evidenziati fatti importanti e non è stato scritto ieri! anche in questo caso non si fa una assemblea pubblica? non si deve mai spiegare nulla? va sempre tutto bene?
RispondiEliminaMa ci rendiamo conto che si organizzano spesso gite in grandi città,lontano da un Borgo,purtroppo poco o per niente valorizzato,sembra dimenticato,abbandonato...?! eppure altrove non si scappa dai borghi ma vi si portano turisti...!! a volte fare come altri può significare cambiare le cose in meglio o almeno provarci...riflettiamo tutti!!
RispondiEliminaCerto che è importante valorizzare un posto, così come è importante affrontare i problemi presenti in un posto. Ma se dopo più di tre anni non si fa una sola assemblea pubblica, di cosa stiamo parlando?
RispondiEliminaSalve, volevo capire se anche Gessopalena ha gonfiato la TARI come altri comuni o è tra i pochi che tutelano i cittadini.
RispondiEliminapotete darmi una risposta?