venerdì 20 ottobre 2017

IL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE

Il comune di Torricella Peligna, come L'Aquila e Montesilvano, ha approvato il Piano di Emergenza rispettando i criteri dati dalle normative nazionali e regionali trasmettendolo, come prevede la legge, al Dipartimento Regionale della Protezione Civile.
Due Comuni, Casalbordino e Torano Nuova, hanno aggiornato i propri piani senza recepire le Nuove Linee Guida, mentre 80 Comuni hanno il Piano in fase di aggiornamento.
Tutti gli altri, ben 220 Comuni, non hanno aggiornato il Piano rispetto ai nuovi dettami normativi.
Ed il nostro Comune ?
Con l’entrata in vigore della Legge 100/2012, a partire dal 13 Novembre 2012, le Regioni e i Comuni sono stati chiamati a partecipare all’organizzazione e all’attuazione delle attività di Protezione Civile. Infatti nel 2016 l'amministrazione comunale ha formato il Gruppo di Protezione Civile, ed il regolamento può essere visionato al seguente link:
Ma questo non era sufficiente e bisognava provvedere alla predisposizione e attuazione dei programmi regionali di previsione e prevenzione, all’attivazione degli uffici e all’approntamento delle strutture e dei mezzi necessari per l’espletamento delle attività di protezione civile.
In sostanza, le nuove “Linee Guida per la pianificazione comunale e intercomunale di emergenza” prevedono che i “Piani di emergenza”, sia di livello comunale che Intercomunale, rappresentino l’insieme delle procedure d’intervento da attuare al verificarsi di un evento emergenziale, garantendo il coordinamento delle strutture chiamate a gestire l’emergenza.
Il Piano di Emergenza definisce le principali azioni da svolgere e i soggetti da coinvolgere al verificarsi di un evento emergenziale, riportando il flusso delle informazioni che deve essere garantito tra i soggetti istituzionali (in particolare, Sindaco, Prefetto, Presidenti di Provincia e Regione) e tra il Comune e i soggetti operanti sul territorio che concorrono alla gestione dell’emergenza, nonché le azioni che concorrono a garantire la tempestiva comunicazione ed informazione della popolazione.
Di fatto, il “Piano di Emergenza Comunale” è lo strumento volto alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell’emergenza e alla mitigazione del rischio. Il fine è quello di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
In particolare, con la DGR 19/2015, Regione Abruzzo ha definito le “Linee Guida per la pianificazione comunale e intercomunale di emergenza” a cui devono attenersi i Comuni nella redazione dei Piani.
La normativa introdotta dai diversi decreti ministeriali ha previsto che il Piano di Emergenza Comunale fosse strutturato e, contemplasse le attività, sia di prevenzione che di gestione dell’emergenza, in diverse sezioni di intervento:
  • Rischio idraulico ed idrogeologico;
  • rischio incendi boschivi;
  • rischio sismico;
  • rischio industriale;
  • rischio neve e ghiaccio;
  • rischio valanghe.
In sostanza, per ognuno dei rischi di cui sopra, i Comuni dovranno predisporre sezioni attraverso l’utilizzo di procedure standardizzate che descrivano puntualmente le caratteristiche del territorio (torrenti, fiumi, boschi, aree franose, zone di allagamento, strade, edifici strategici, etc.), il censimento di risorse umane, mezzi e materiale disponibile, un raccolta dati relativa alle persone e alle famiglie coinvolte in un dato rischio, l’elenco delle persone con fragilità da soccorrere e le relative modalità di intervento, le Condizioni Limite per l’Emergenza di un insediamento urbano al verificarsi di un evento sismico. E ancora, gli uffici e i contatti telefonici da chiamare durante le emergenze, i livelli di gestione delle allerte e le relative modalità di intervento, la localizzazione dei presidi territoriali, l’individuazione delle aree di accoglienza, attesa e ammassamento.
Insomma, una programmazione minuziosa sulle azioni da intraprendere sia in termini di prevenzione che durante la gestione dell’emergenza al fine di tutelare la vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente.

Per l'amministrazione comunale di Gessopalena, pare che sia sufficiente solo qualche atto scritto: basti ricordare la commissione consiliare per il regolamento antenne per la telefonia cellulare, mai riunita; la creazione dell'albo delle associazioni gessane per concedere loro una sede sociale, mai assegnata; ecc. ecc., senza parlare del programma elettorale mai realizzato !

9 commenti:

  1. Però sulla carta il programma è bello

    RispondiElimina
  2. Oltre il rischio di dissesto idraulico e idrogeologico, sismico, neve e ghiaccio ed incendi boschivi il rischio maggiore è quello amministrativo

    RispondiElimina
  3. Pur a turcill assemblea pubblica dopo pochi mesi...qua dopo più di 3 anni ancora niente...ma bisogna crederci!!!

    RispondiElimina
  4. Comunque è arrivata la parcella dell'avv. della ericsson per l'antenna a pincianesi.

    RispondiElimina
  5. Bene, mi sembra di capire che siamo in buone mani e quindi non dobbiamo temere nulla

    RispondiElimina
  6. ennesimo articolo in cui vengono evidenziati fatti importanti e non è stato scritto ieri! anche in questo caso non si fa una assemblea pubblica? non si deve mai spiegare nulla? va sempre tutto bene?

    RispondiElimina
  7. Ma ci rendiamo conto che si organizzano spesso gite in grandi città,lontano da un Borgo,purtroppo poco o per niente valorizzato,sembra dimenticato,abbandonato...?! eppure altrove non si scappa dai borghi ma vi si portano turisti...!! a volte fare come altri può significare cambiare le cose in meglio o almeno provarci...riflettiamo tutti!!

    RispondiElimina
  8. Certo che è importante valorizzare un posto, così come è importante affrontare i problemi presenti in un posto. Ma se dopo più di tre anni non si fa una sola assemblea pubblica, di cosa stiamo parlando?

    RispondiElimina
  9. Salve, volevo capire se anche Gessopalena ha gonfiato la TARI come altri comuni o è tra i pochi che tutelano i cittadini.
    potete darmi una risposta?

    RispondiElimina