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| Scuola di via Monte Calvario |
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| Scuola di via Finamore |
Il 12 settembre scorso
anche a Gessopalena sono riprese le attività scolastiche. Come
l'anno precedente, gli iscritti alla scuola secondaria emigreranno
giornalmente a Roccascalegna, per i motivi arcinoti, mentre, quelli
della scuola dell'infanzia e della primaria, gessani e roccolani,
poiché l'edificio scolastico di via Finamore dovrà essere
sottoposto ai lavori di adeguamento sismico, per il secondo anno
consecutivo, saranno ospitati nell'edificio scolastico di Monte
Calvario.
Detto questo ci si
chiede: ma quest'ultimo edificio è sismicamente sicuro? Ed ancora:
gli altri edifici pubblici sono stati adeguati alla normativa
antisismica vigente?
La preoccupazione di
tanti è dovuta, non solo a quanto successo nell'ultimo tragico
evento tellurico ad Amatrice e paesi limitrofi, ma nella
consapevolezza che il territorio del nostro paese è in Zona 1, il
che significa rischio massimo per il verificarsi di forti terremoti.
Gessopalena, nella
storia, è stata soggetta ad eventi sismici, come quello del 3
novembre 1706, ma non si conoscono le entità dei danni. A
Fara San Martino metà del paese crollò, l'altra metà era
inagibile. La chiesa di San Remigio era inagibile, quella
dell'Annunziata si era sbriciolata, mentre quella di San Rocco riuscì
a rimanere in piedi pur presentando crepe e crollò buona parte
dell'Abbazia di San Martino. I morti furono 5 e i feriti 120. A
Palena vi furono gravi danni, i morti furono 300 e 100 i feriti su
una popolazione di 450 abitanti. Numerosi danni a Lettopalena con 60
morti ed alcuni feriti. A Taranta Peligna crollò la chiesa di San
Biagio, di cui rimase solo la facciata. Vi furono gravi danni alle
costruzioni, 100 morti e poco più di 100 i feriti. Pochi edifici
rimasero in piedi a Lama dei Peligni, i morti furono 130 ed i feriti
120.
Sicuramente quello del
1933 è ancora scolpito nella memoria di chi ne fu testimone, come i
ruderi e le macerie ancora presenti nel nostro agglomerato urbano,
soprattutto nel paese vecchio..
La scossa
distruttiva, di Magnitudo 5,7 della scala Richter ed una intensità
dell'VIII°- IX° della scala Mercalli, avvenne il 26 settembre 1933
alle ore 3:33 ed era stata preceduta da due scosse minori sentite
fortemente dalla popolazione alle ore 0:15 e 2:11. Il terremoto colpì
l’area del massiccio della Maiella. Le distruzioni più gravi
furono riscontrate nei paesi di Lama dei Peligni e Taranta Peligna ,
ingenti danni furono rilevati a Civitella Messer Raimondo ed a
Gessopalena. Nel nostro paese crollarono 70 case, 100 furono
gravemente danneggiate e altre 150 subirono danni più leggeri e
furono inoltre danneggiate 2 chiese.
Complessivamente
ci furono 12 morti, di cui 7 a Lama dei Peligni, 3 a Taranta Peligna
e 2 a Casalincontrada . I feriti più gravi, circa 40, furono
ricoverati negli ospedali di Lanciano, Chieti e Pescara. Le scosse
che precedettero quella distruttiva allarmarono le popolazioni dei
paesi dell’area più colpita, che fuggirono dalle abitazioni per
rifugiarsi nelle piazze o in campagna. Quando avvenne la scossa
principale la maggior parte delle persone era già all’aperto,
questo fatto limitò sensibilmente il numero delle vittime ed a
Gessopalena non ve ne furono. Nei giorni successivi furono registrati
cinque casi di febbre tifoide a Gessopalena e Civitella Messer
Raimondo.
Secondo le
fonti ufficiali, ad un mese dal terremoto l’emergenza era quasi
completamente rientrata. Sotto il controllo del Genio Civile, su
tutto il territorio interessato dal sisma, erano state riparate
d’ufficio 2853 case, in modo da ripristinarne la stabilità e
consentirne l’abitabilità; altre 586 abitazioni erano in corso di
riparazione. Ciò permise di ritirare le tende che erano state
distribuite dopo il terremoto e di sistemare i senzatetto in ricoveri
stabili prima dell’arrivo dell’inverno. Le case riparate furono
rese abitabili con i lavori eseguiti grazie a un sussidio statale.
A
Gessopalena furono costruiti anche fabbricati a due piani di tipo
popolare, pronti dopo appena pochi mesi dall'evento tellurico,
destinati ai danneggiati meno abbienti, numerosissimi provenienti da
"'mmunde pe la Terre", che erano però tenuti al pagamento
di un canone d'affitto mensile al Comune, differenziato per numero,
ampiezza ed esposizione dei locali.
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| "Le Casette" |
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"Le Casette"
|
E' ancora
funzionale ed abitato il quartiere "Le Casette", con
piazzette ed aree comuni, nonostante l'intervento umano che ha minato
l'architettura con scellerate soluzioni, ma anche la stabilità, con
fuoriuscita dai profili murari di balconi e poggioli e soprattutto
nel rifacimento dei tetti, in sostituzione del legno, è stato
utilizzato il cemento armato, ed in alcuni casi, è stata aumentata
la volumetria per ricavare mansardine dai sottotetti.
Il sisma del
1984 non provocò nessun danno, ma alcuni gessani ebbero accesso a
finanziamenti pubblici per ripristinare non si sa bene che cosa!
Tutti i comuni italiani devono avere un proprio
piano di Protezione civile, un documento indispensabile per la
prevenzione dei rischi e per le operazioni di emergenza. Lo prescrive
la legge n°100 del 12 luglio 2012 che ne richiedeva l'approvazione
dopo 90 giorni dall'entrata in vigore della norma. Uno strumento
utile ai cittadini per sapere come comportarsi e alle istituzioni per
organizzare i soccorsi in caso di calamità come terremoti, frane,
alluvioni, eruzioni vulcaniche o maremoti. L'Amministrazione Lannutti
ha approvato il Piano, come promesso con il programma elettorale, che
al punto 13 recita: PIANO DI PROTEZIONE CIVILE -
predisporre un piano di protezione civile con individuazione dei
punti di raccolta, di un'area destinata alla funzione di atterraggio
di emergenza elicotteri. Saranno organizzati momenti formativi,
esercitazioni di evacuazioni e raduni nei punti di raccolta.
Istituzione di un gruppo di protezione civile. La
promessa di un piano di protezione civile è stata mantenuta, ma la
sua attuazione non l'ha vista nessuno. Dove sono i punti di raccolta?
Dove è stata individuata l'area di atterraggio degli elicotteri? I
corsi di formazione, le esercitazioni, il gruppo di protezione
civile, i responsabili, ecc. ecc. DOVE SONO? Mah !!!




la giunta manzi aveva programmato di riunire tutte le scuola nel plesso di Via Finamore utilizzando un finanziamento per la ristrutturazione e la messa in sicurezza considerato il calo demografico.
RispondiEliminaIdea brillante che avrebbe comportato anche una riduzione dei costi generali per la gestione in termini di utenze di gas,luce, telefono ed acqua. Il progetto fu stravolto ed il finanziamento diviso a metà tra i due edifici scolastici. E' solo con l'attuale amministrazione è venuta alla luce che l'edificio di Via Finamore non è in sicurezza sismica e dobbiamo dare atto che la nuova amministrazione si è procurato subito di un finanziamento a fondo perduto per effettuare i lavori. Quindi qualcuno dovrà pur rispondere in merito alla questione?
Ci troviamo di fronte all'ennesimo intervento di messa in sicurezza dell'edificio scolastico di Via G. Finamore con l'adeguamento sismico, l'eliminazione delle barriere architettoniche e l'efficientamento energetico. Il finanziamento non è totale ma è solo, si fa per dire, di € 442.260,00; il Comune dovrà contribuire con € 39.704,00 che non ha per cui è stato chiesto un mutuo(oneroso)alla Cassa Depositi e Prestiti.
RispondiEliminaGrazie per la storia, molto interessante e speriamo di trarre insegnamento da essa
RispondiEliminaAvete sentito questa notte alle 1 e 30 circa la scossa di terremoto? L'epicentro e stato Palena con 2.0 di magnitudo.
RispondiEliminahttp://cnt.rm.ingv.it/event/8098531
RispondiEliminaTerremoto di magnitudo 2,4 con epicentro Palena alle ore 12,31 di oggi.
si deve riconoscere al consigliere bozzi che incentra le problematiche su cose serie: ma come mai solo oggi si rende noto che l'edificio scolastico di Via Finamore non è a sicurezza sismica?
RispondiEliminaNessuno risponde alle domande della parte finale dell'articolo??? Certamente bisogna dare tempo ma quanto tempo??? Per fare una assemblea pubblica quanto tempo ci vuole??? Speriamo che qualcuno ci farà sapere qualcosa.......
RispondiEliminaA livello locale, invece di farsi sentire per quanto riguarda le olimpiadi, sarebbe ora di farsi sentire per quanto riguarda la sanità, la viabilità, il lavoro, ecc ecc ecc....a meno che a livello locale va tutto bene e altrove va tutto male.....
RispondiEliminaMa perché non ci sono anche le olimpiadi nel grande e ambizioso programma che dovrebbe essere realizzato?
RispondiEliminanon protesta più nemmeno quel soggetto che accusava il centrodestra di chiudere l'ospedale di casoli
RispondiEliminaCredo che in politica non si dovrebbe fare il tifo. Non mi sembra corretto attaccare quando sbaglia tizio e tacere quando sbaglia Caio e non mi sembra corretto, né credibile, che chi non realizza il suo programma pensi a quello degli altri.
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